mercoledì 9 gennaio 2008

LE INESAURIBILI BUFALE DI DAN BROWN

Le inesauribili bufale di Dan Brown

di Giulio Meotti (il Foglio, 3 settembre 2005)

E' un diluvio di favole gnostiche e fascinazioni antipapali, voglia di setta e anticattolicesimo.
Ora anche un giallo di uno spagnolo su un Leonardo da Vinci sedotto a Milano dai rimasugli dell'eresia catara (che avrebbero portato con sé i resti di Cristo e della Maddalena), dove nell'Ultima Cena si affaccia misterioso anche un volto di donna.

L'intera storia della Chiesa sarebbe un'impostura orchestrata ponendo fine alla matriarcalità del cristianesimo sulla pelle di "cinque milioni di streghe". Lo studioso Massimo Introvigne, fondatore e direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni, nel suo ultimo libro, "Gli illuminati e il Priorato di Sion" (Piemme, 214 pagine, 12,90 euro), racconta quale "verità" è servita da impianto storico e culturale a Dan Brown per "Il Codice da Vinci" (tradotto in 40 lingue, 25 milioni di copie) e "Angeli e demoni".

Una delle tante leggende gnosticheggianti, alimentate dal ritrovamento egiziano di Nag Hammadi dopo la Seconda guerra mondiale, vuole Gesù Cristo sposato con Maria Maddalena, e i suoi eredi, i Merovingi, saliti in cima al trono di Francia. La Chiesa avrebbe ordito quindi l'omicidio di un buon numero dei Merovingi da parte dei Carolingi.

Il mistero è proseguito con la nascita di un'organizzazione misteriosa, il Priorato di Sion, che doveva proteggere la discendenza di Gesù.
Introvigne parla di "paradigma esoterico", che non ha mai smesso di abitare l'occidente, e spiega il successo della fiction complottista attraverso il nuovo dogma contemporaneo: "Fate bene a credere, ma anche a non appartenere", la Chiesa fa schifo, basta il "believing without belonging" della sociologa Grace Davie. Il programma della AbcNews sul "Gesù sposato" è stato uno dei più visti nel 2003. Brown, nell'introduzione al best-seller, scrive addirittura che "tutte le descrizioni di documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà", come se fosse un romanzo storico e non una menata fantasiosa. Una pagina, questa citata da Introvigne, eliminata però dal libro di Brown a partire dalla sesta ristampa italiana ma rimasta nell'edizione inglese.

Brown dice di essersi ispirato a "Les Dossier secrets de Henri Lobineau", documenti depositati nel 1967 alla Biblioteca nazionale di Parigi da un esoterista francese di nome Pierre Plantard. Un falso penoso: lo hanno ammesso lo stesso Plantard, uno scrittore che ricavò un libro dai Dossiers e l'autore del falso, l'attore ed enigmista Philippe de Cherisey. Secondo i Dossiers, Plantard sarebbe l'ultimo Gran Maestro del Priorato di Sion, una società segreta che ha il compito di difendere i discendenti della dinastia dei Merovingi detronizzati, e i cui Grandi Maestri sarebbero stati, oltre a Leonardo, anche Isaac Newton, Victor Hugo e Claude Debussy.

In questo saggio appassionante e divertente, Introvigne ricorda che la divinità di Cristo non è stata introdotta al Concilio di Nicea del 325, per i presunti interessi politici di Costantino, ma era riconosciuta dal primo secolo d.C. E che i Vangeli gnostici non parlano mai di una relazione fra Gesù e la Maddalena, illazione buona per cucinare risentimenti anticattolici. Ma la piena di bufale suscitata dal "Codice da Vinci" non defluisce.

Il 29 agosto a Certaldo è stato "processato" il libro di Brown, per stabilire se la Maddalena fosse una prostituta o la sposa di Gesù (tesi difesa da Margherita Hack). Intanto, da Instanbul, Alì Agca si è offerto di aiutare Dan Brown a scrivere il seguito della bufala. A testimonianza del fatto che la realtà supera sempre la fantasia.

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